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Industria 4.0: le sfide e le opportunità
di Redazione Open Innovation
La fabbrica digitale “trasforma i modi di lavorare, di fare impresa, le relazioni industriali; richiede al sistema dell'istruzione nuovi obiettivi e modalità formative, esige infrastrutture sempre più efficienti, veloci, una logistica intelligente”. Sono le parole di Elio Catania, presidente di Confindustria digitale, citate dal Sussidiario.net in un articolo di Gianfranco Fabi sulla rivoluzione dell’industria 4.0.
Al di là delle sigle e dei numeri progressivi dati alle evoluzioni in corso, l’industria italiana sta affrontando una rivoluzione epocale.
L’articolo evidenzia da un lato i vincoli e i rischi: la necessità di adeguamento delle infrastrutture di connettività, con la relativa eisgenza di diffusione della banda larga e della fibra ottica; la necessità di migliorare i sistemi di accesso al credito per le imprese; la necessità di risorse da destinare agli investimenti in innovazione, tipica delle grandi imprese e dei grandi gruppi internazionali.
Dall’altro lato evidenzia le opportunità e i punti forti del nostro sistema economico e produttivo: la dimensione contenuta delle aziende facilita l’innovazione e rende più veloce e strutturale il cambiamento; avviare ora - in ritardo - i processi di innovazione permette di partire già con le tecnologie più evolute e di sfruttare gli errori dei “first movers”; e ancora, lo sviluppo industriale consente di riportare in casa alcune delle attività “delocalizzate” negli scorsi decenni, con un possibile aumento dei posti di lavoro e un recupero di capacità produttiva.
L’analisi di questi fenomeni è approfondita nel testo "La fabbrica connessa" curato da Luca Beltrametti, Nino Guarnacci, Nicola Intini e Corrado La Forgia (Ed. Guerininext).
La domanda di fondo è come potremo sfruttare il trend dell’industry 4.0, i finanziamenti a disposizione, gli sgravi fiscali e le innovazioni del comparto industriale. Che ne pensate?
Fonte: http://www.ilsussidiario.net/News/Impresa/2017/8/27/INDUSTRIA-4-0-Cosi-l-Italia-puo-sfruttare-la-rivoluzione-in-arrivo/779665/
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Giuseppe Catalani
05/09/2017 alle 19:48
Ormai è avviata la sindrome di Industria 4, che a guardare bene è una sorta di "bufala". Qualcuno si indignerà per questa affermazione, ma per quella poca esperienza che mi sono fatto, in più di 40 anni di lavoro, toccando tutti gli aspetti della gestione aziendale, mi ritorna alla mente ciò che accadeva nel lontano '85-'86, quando sbarcarono in Italia i circoli della qualità, il just in time, poi le ISO sulla qualità, ora lean manufacturing, le 5S e chi più ne ha più ne metta. La rivisitazione di pratiche applicate da secoli da quelle realtà aziendali che, nella storia del nostro paese, hanno fatto la storia, dimostrando la lungimiranza, nonchè la capacità imprenditoriale di personaggi che hanno veramente fatto impresa. Eppure sono state e ancora oggi vengo vissute come la panacea dei mali che si manifestano nelle realtà delle nostre, ma anche delle altre, realtà produttive. Il tessuto imprendtoriale italiano è fatto da piccole imprese, una sorta di artigianato evoluto, dove il valore è affidato alle capacità di un singolo, dopo di lui, solitamente, il nulla. Esistono professionalità capaci che riescono a contrastare la deriva delle nostre imprese, quando il singolo è prossimo a lasciare, ma non sempre ciò è possibile. Tutti questi singoli, che oggi contribuiscono con il loro lavoro e la loro mente a mantenere in piadi questa struttura "casereccia", si portano dentro la consapevolezza che chi si ferma è perduto e sono sempre alla ricerca del miglioramento. Sono intervenuti nella loro organizzazione per apportare quei miglioramenti tecnologici necessaria alla loro evoluzione, ovvero alla loro sopravvivenza. Adesso gli andiamo a vendergli la 4 rivoluzione industriale, ma è una "bufala"! perchè questa rivoluzione per loro è già avviata da un pezzo. Nel settore produttivo l'automazione prima e il controllo in remoto, non sono certo una novità, ma solo la naturale evoluzione, necessaria ad un cambiamento indispensabile. Ma allora di cosa staimo parlando? Forse delle connessioni alla rete per il monitoraggio a distanza, ma anche questa non è certo una novità. Si potrà dire che non tutti si sono evoluti, certamente vero, ma chi non lo ha fatto ha chiuso, chiuderà ovvero si deve dare una mossa; ma nulla di nuovo all'orizzonte. Questa normale evoluzione richiede nuove professionalità? più che nuove chiede alle maestranze di evolvere, imparare, mettersi in discussione e rinnovarsi. Aumenteranno i posti di lavoro! strana affermazione, l'evoluzione è attuata per razionalizzare i costi, prima azione per l'aumento dell'utile. Razionalizzare i costi significa, attraverso l'evoluzione che porta l'automazione/digitalizzazione, fare ciò che serve in modo più performante, in parole povere fare di più con meno costi. E' risaputo che uno dei costi maggiori è la manodopera, per cui traiamo le conseguenze. Rientreranno delle produzioni delocalizzate, si è possibile, ma sarà sempre una valutazione di convenienza, infatti l'industria 4 vale per tutti, quindi? Fino a quando il ricondizionamento delle maestranze non sarà terminato, ovvero chi non si adegua non sarà stato sostituito, ci potrà essere un aumeto dell'occupazione, ma sarà un fuoco di paglia. Stabilizzato il mercato delle professionalità, avremo la medesima situazione di ogg,i con meno occupati. Forse la strada è spingere le realtà che producono reddito positivo ad investire su se stesse, non affossarle con politiche che, nella realtà le subissano. Aiutarle in un percorso che hanno già avviato, ma che trova ostacoli in ogni dove. Il sistema creditizio che favorisce la speculazione, che da credito ai grandi dimenticandosi che sono i piccoli a fare la differenza, immaginate solamente il vantaggio che avrebbero nella ripartizione del rischio. Lo Stato che non è certo collaborativo, anzi è un gabelliere che cerca l'incasso, d'altra parte deve far quadrare i suoi conti. Forse a lui dovremmo fare un corso accelerato sui principi dell'industria 4, quelli applicati dai suo amministrati. Non ultimo il legislatore, che continua a parlare di semplificazione, ma forse a qualcuno sfugge il significato del termine. Potrei disquisire su associazioni imprenditoria e sindacati ma meglio finirla qui.