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    Job Club

    di Pietro Di Clemente

Attualmente sto lavorano alla stesura di un progetto per la realizzazione di un Job Club per l'ufficio Promozione della Persona e Politiche giovanili di un piccolo Comune Lombardo.

Il Job Club è uno strumento innovativo che prevede la costituzione di gruppi formati da 5-15 persone guidate in un percorso di accompagnamento con l’obiettivo di prepararsi al meglio per la ricerca attiva di un lavoro. I Job Club possono essere organizzati negli Enti pubblici e nei servizi Informagiovani (come in questo caso), in centri d’orientamento e formazione, nelle scuole, nelle associazioni e nel privato a vocazione sociale.

I vantaggi per chi partecipa ai Job Club sono molti. Prima di tutto è totalmente gratuto; permette di condividere suggerimenti e informazioni sul mercato del lavoro e in generale dovrebbe configurarsi come un supporto per creare un atteggiamento costruttivo nella ricerca di occupazione.

Il job club inoltre dovrebbe incentivare lo scambio di buone pratiche tra i partecipanti che trovano all'interno del gruppo un luogo di ascolto in cui condividere idee, problemi e bisogni. 

Concretamente si vorrebbe creare un percorso in cui in ogni incontro (a cadenza bisettimanale) si affronteranno vari aspetti: una panoramica sull'attuale legislazione del lavoro e i principali strumenti di politiche attiva; gli istituti per la ricerca del lavoro (Agenzie per il lavoro, Centri per l'impego); come fare un CV e una lettera di presentazione; come sostenere un colloquio. Idealmente gli stakeholder saranno ovviamente persone disoccupate o inattive di qualsiasi età, NEET e studenti che si affacciano per la prima volta nel mondo del lavoro.

In generale l'obiettivo è quello migliorare la possibilità di successo nella ricerca attiva del lavoro favorendo l'empowerment individuale.

Secondo voi cosa dovrebbe offrire un Job Club per essere più innovativo?

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Ultimi 2 contributi di 2 totali

Giovanni Gaetano Reale

18/07/2017 alle 13:11

Dopo venticinque anni di esperienza, posso dire che il successo di un Job club è dato principalmente dalla capacità professionale di chi "gestisce" il gruppo, il resto sono solo tecniche più o meno efficaci...,  se si vuole si possono anche innovarle, ma bisogna sopratutto avere una visione veramente orientativa, in senso progettuale, per aiutare gli altri a costruirsi un futuro professionale; non avere solo conoscenze informative o generali di orientamento o di selezione del personale (comemi capita di vedere in giro in pubblicazioni, proposte varie...). Se no funziona solo parzialmente, le persone apprendono informazioni nuove, si migliorano nella simulazione (che rimane tale, comuqnue), imparano a cercare informazioni, contatti etc... va bene, ma non arrivano al nocciolo del loro vero bisogno (a loro nascosto), ossia avere un progetto professionale (e personale). Il job club, in forme diverse utilizzato da decenni in altri paesi, è stato messo a punto ed a disposizione gratuita nel nostro paese da uno dei migliori esperti italiani di orientamento professionale, lo psicologo Nicola Giaconi, e nasce con questa logica. L'innovazione va bene, qualche tecnica rivista, migliorata, sempre utile, sempre nel quadro dellalogica orientativa, però!  

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Maurizio Mesenzani

17/07/2017 alle 18:17

Ciao Pietro, iniziativa molto interessante! Tempo fa alcuni colleghi avevano fatto diverse esperienze in tal senso, i momenti che i partecipanti ritenevano più interessanti erano quelli dedicati a "simulazioni di colloqui veri", con "vere" persone, veri selezionatori, provenienti dalle aree RU.

La logica è quella della simulazione, con le modalità del role playing o con la modalità di sessioni di recruiting reali.  Il tutto deve essere gestito in forma srutturata, con briefing pre-simulazione e feedback post-simulazione. Man mano che l'iniziativa si sviluppa, tienici aggiornati perché credo sia molto utile. Grazie

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