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    Le otto regole d’oro per la progettazione di interfacce digitali (UI)

    di Angela Di Massa

Nel suo più celebre libro Designing the User Interface: Strategies for Effective Human-Computer Interaction, Ben Shneiderman fornisce 8 importanti regole per la progettazione di interfacce digitali (UI), le cosiddette Golden Rules:

  1. Consistenza prima di tutto. Standardizzare il modo in cui le informazioni vengono trasmesse permette all’utente di familiarizzare rapidamente con un ambiente digitale senza dover imparare tante diverse rappresentazioni per le medesime azioni.
  2. Progettare per un’usabilità universale, considerando le varie tipologie di utenti (es. novizi, esperti, disabili, etc)
  3. Offrire feedback informativi all’utente. Ciascun utilizzatore deve sapere dove di trova e cosa sta succedendo in ogni momento in modo chiaro, appropriato e leggibile.
  4. Progettare il dialogo con gli utilizzatori. Ad esempio aggiungere un messaggio “Grazie” al termine di acquisto online aiuta l’utente a capire la conclusione del processo.
  5. Prevenire gli errori e garantire una semplice gestione degli stessi quando insorgono supportando l’utente con semplici istruzioni e guidandolo passo passo.
  6. Assicurare la reversibilità delle proprie azioni.
  7. Garantire il controllo agli utenti nello spazio digitale.
  8. Ridurre il carico di memoria a breve termine. Essendo l’attenzione dell’uomo limitata nel tempo le interfacce devono essere semplici e presentare una corretta gerarchia di informazioni per rendere tutti gli elementi più facilmente riconoscibili.

Utilizzare queste linee guida nella fase di progettazione di interfacce per applicativi digitali è da considerarsi essenziale per un design User-Centred.

Avete mai messo in pratica uno o più di queste regole? In quali casi e con quali modalità?

 

References:

https://www.cs.umd.edu/users/ben/goldenrules.html

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Ultimi 2 contributi di 2 totali

Benedetta Scarpelli

17/05/2017 alle 10:27

Buongiorno Angela,

essendo di qualche anno più grande di te il mio punto di riferimento sulla progettazione delle interfacce digitali è rappresentato dalle 10 euristiche di Nielsen del 1993 (che ritornano in alcuni casi anche nelle Golden Rules da te citate).

Le riporto riprendendo la traduzione tratta dal portale dell’università di Torino (http://www.far.unito.it/usabilita/Cap5.htm):

 

1 – Visibilità dello stato del sistema

Il sistema deve sempre tenere informato l’utente su cosa sta facendo, fornendo un adeguato feedback in un tempo ragionevole.

Sapere se un oggetto è un link e dove porta

Icona o testo sottointensificato significa che la funzione non è disponibile

Presenza di un segnale di attività in corso (clessidra, barra di caricamento, messaggio testuale, etc.)

2 – Corrispondenza tra sistema e mondo reale

Il sistema deve parlare il linguaggio dell’utente, con parole, frasi e concetti a lui familiari.

Uso di messaggi testuali, icone, azioni dal significato condiviso da tutti ("salva con nome", icona "cestino", azione "copia e incolla")

Garantire l’associazione tra oggetti e informazione

3 – Controllo e libertà

L’utente deve avere il controllo del contenuto informativo e muoversi liberamente tra i vari argomenti.

Evitare procedure costrittive troppo lunghe (iscrizioni)

Evitare percorsi predefiniti senza possibili scorciatoie

Evitare azioni non volute dall’utente (apertura automatica di pagine non richieste)

4 – Consistenza e standard

L’utente deve aspettarsi che le convenzioni del sistema siano valide per tutta l’interfaccia.

Riportare in ogni pagina alcuni elementi di riconoscimento (logo, stile grafico, etc.)

Dare la sensazione di essere sempre nello stesso ambiente

5 – Prevenzione dell’errore

Evitare di porre l’utente in situazione ambigue, critiche e che possono portare all’errore.

Dare la possibilità di tornare indietro

Evitare che la non comprensione induca in errore

6 – Riconoscimento anziché ricordo

Le istruzioni per l’uso del sistema devono essere ben visibili e facilmente recuperabili.

Produrre layout semplici e schematici

Non contare sulla capacità dell’utente di ricordare il posizionamento degli oggetti che caratterizzano le pagine

Evitare che l’utente riscopra ogni volta l’interfaccia

7 – Flessibilità d’uso

Offrire all’utente la possibilità di un uso differenziale (a seconda della sua esperienza) dell’interfaccia.

Offrire una navigazione gerarchica per i meno esperti

Offrire delle scorciatoie per i più esperti

8 – Disegn e estetica minimalista

Dare maggior importanza al contenuto che all’estetica.

Evitare di accentuare oggetti irrilevanti o raramente necessari (immagini grandi, etc.)

Evitare che il contenuto informativo della pagina sia messo in secondo piano

Evitare che l’utente si distragga o si confonda

9 – Aiuto all’utente

Aiutare l’utente a riconoscere, diagnosticare e recuperare l’errore.

I messaggi di errore devono essere espressi in linguaggio comprensibile (senza codici)

I messaggi di errore devono indicare in modo preciso il problema e suggerire una soluzione

Chiedere conferma per un’azione importante

10- Documentazione

Anche se il sistema dovrebbe essere usabile senza documentazione è preferibile che essa sia disponibile

Deve essere facile da reperire

Focalizzata sul compito dell’utente

Strutturata in un insieme di passi comprensibili

 

 

Come esperienza personale, posso dire che questi riferimenti sono molto utili non solo per progettare nuove interfacce digitali, ma anche in fase di analisi e ridefinizione di piattaforme e siti già esistenti che, a causa di uno sviluppo non organico o non abbastanza approfondito, diventano impossibili da usare e necessitano di un redesign.

 

References:

https://www.nngroup.com/articles/ten-usability-heuristics/

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Annarita Tronchin

15/05/2017 alle 11:56

Non posso parlare da designer (e, quindi, non risponderò alle domande di Angela) ma, da utente, voglio aggiungere un quesito: queste regole, o altri set simili, sono oggetto di progetti o atti normativi almeno a livello di standard internazionali certificabili? Mi sembra che poter contare su UI efficaci e usabili diventi sempre più un diritto dei consumatori più che un elemento di valore aggiunto.

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