Matteo Santoro: Decisioni data-driven, la risposta alle reali esigenze del cittadino
Redazione Open Innovation
Pubblicato il 31/03/2017
Ultimo aggiornamento: 28/04/2017 alle 12:57
Il CEO di Camelot Biomedical System, Matteo Santoro, coordinerà in occasione dell’evento #Lombardiaèricerca il workshop “Data Driven Innovation”.
Matteo Santoro propone e lancia alcuni spunti di riflessione come punto di partenza per la riflessione che continuerà nel corso del workshop del 6 aprile.
Quali sono le vostre idee e suggestioni rispetto ai temi sollevati? Potete lasciare un vostro commento alla discussione; le riflessioni verranno riprese nel corso del workshop.
La riflessione del CEO di Camelot Biomedical System Matteo Santoro (fonte: Prospettiva Aperta di Open Innovation):
I dati sono diventati una delle risorse strategiche per lo sviluppo economico della nostra società. Le fonti che generano dati sono sempre più numerose ed interconnesse grazie anche alla diffusione esponenziale della cosiddetta “Internet of Things” ovvero la rete dei dispositivi “intelligenti” che oggi ci circondano e che a volte addirittura portiamo addosso.
Regione Lombardia ha preso atto da tempo di queste tendenze e del potenziale valore rappresentato dai dati creati, raccolti o gestiti dagli enti pubblici che rappresenta. Con la piattaforma di Open Data, varata nel marzo 2012, ha inteso fornire uno strumento standard con cui tutti gli operatori interessati possono accedere ad un ampio catalogo di dati messi a disposizione dalla pubblica amministrazione.
Grazie anche a questa azione di avanguardia nel panorama Italiano, si è riusciti a dare un importante impulso alla creazione di valore da tali dati. Tuttavia, si è anche compreso che la pura accumulazione dei dati non genera innovazione e non crea direttamente valore aggiunto. I dati sono “risorse grezze” che vanno elaborati ed analizzati per poter estrarre da essi le informazioni e la conoscenza necessari a prendere decisioni efficaci.
La branca della Scienza che può abilitare questo tipo di processo è nota con il nome di “machine learning” (o “apprendimento automatico” o più suggestivamente “intelligenza artificiale”). Da alcuni anni gli algoritmi di machine learning stanno colonizzando i settori e le applicazioni più diverse: rendono le automobili in grado di guidarsi da sole, generano consigli personalizzati per i consumatori, individuano tentativi di infiltrazione informatica, forniscono previsioni sugli andamenti della domanda e dell’offerta, e molto altro ancora.
La visione strategica che Regione Lombardia oggi vuole far propria è che gli algoritmi, unitamente ai dati, sono diventati la nuova infrastruttura critica dell’economia digitale, la componente essenziale senza la quale il nostro Paese perderà l’ennesima opportunità di crescita.
Pertanto, si stanno avviando iniziative atte a favorire l’accesso aperto ad una tale infrastruttura da parte di tutti gli attori che possono contribuire al suo sviluppo, a beneficio del mondo della ricerca, dell’innovazione del sistema produttivo regionale e a favore di un processo di decisione e deliberazione basato sui dati e quindi centrato davvero sulle esigenze dei cittadini.
Il workshop del 6 aprile “Data Driven Innovation”, che modererò e che si terrà presso Palazzo Lombardia all’interno dell’evento #Lombardiaèricerca, ha lo scopo di sollecitare tutti i partecipanti a riflettere sulle modalità più opportune con cui Regione Lombardia potrebbe raggiungere questo obiettivo e sull’impatto che questo potrebbe avere nell’operatività della propria organizzazione e rispetto alle proprie esigenze.
In tal senso verranno raccolti tutti gli spunti utili a individuare degli scenari applicativi e dei casi d’uso rilevanti per la filiera della ricerca, dell’innovazione e del trasferimento tecnologico in Lombardia, che dimostrino le potenzialità concrete di una infrastruttura «open analytics», ovvero un laboratorio virtuale e pubblico per creare valore dai dati e guidare le decisioni strategiche.