L’arte è sempre più pop
Benedetta Scarpelli
Pubblicato il 06/06/2017
Ultimo aggiornamento: 30/06/2017 alle 17:24
Il Rijksmuseum di Amsterdam ha recentemente lanciato il Rijks Studio: una piattaforma digitale, gratuita, dalla quale è possibile visualizzare e scaricare ad alta risoluzione alcuni dei capolavori della collezione.
Dei circa 6.500 dipinti, 90 mila oggetti, 150 mila fotografie e 700 mila lavori su carta, più di 150 mila sono stati inseriti nella piattaforma e messi a disposizione dei visitatori virtuali di tutto il mondo.
L’iniziativa del museo olandese non è certo un caso isolato, la digitalizzazione delle opere d’arte è un trend che negli ultimi anni ha coinvolto i più importanti musei americani e Europei. Anche in Italia, la Galleria degli Uffizi ha recentemente creato 4 mostre digitali su Google Arts and Culture.
Se tante sono le opportunità che si aprono, tante sono anche le questioni che si pongono:
Come cambia la percezione e la fruizione dell’opera su supporto digitale?
Quali nuove relazioni si instaurano con l’opera?
Come cambia l’idea che ci facciamo di un’opera digitalizzata rispetto a quando la vediamo nella realtà?
Come cambia la relazione tra osservatore e opera?
L’osservatore si può ancora chiamare visitatore?
Questo fenomeno di rendere l’arte sempre più pop, al di là delle logiche di marketing, credo abbia il grande vantaggio di levare le opere dal piedistallo, favorirne la circolazione e la conoscenza riducendo così la distanza con il pubblico. Infatti, per quanto l’opera sia scansionata a risoluzione altissima, la calibrazione del colore sia perfetta, vederla su uno schermo non sarà mai come vederla nella realtà e l’esperienza nel museo non potrà esserne sostituita, ma, piuttosto, arricchita. Mi auguro che più aumenta la diffusione delle opere on line, più ci venga voglia di scattarci un selfie nel nostro museo preferito.
Se, in pausa pranzo, volete farvi un giro nel museo:
www.rijksmuseum.nl/en/rijksstudio
https://www.moma.org/collection/works?classifications=9&locale=en&page=1&direction=
https://www.google.com/culturalinstitute/beta/partner/uffizi-gallery