La robotica sarà liquida

In un futuro molto prossimo – circa tre anni – sarà possibile dare vita a robot in forma liquida. Lo sostengono due ricercatori italiani, Alessandro Chioliero dell’Istituto Italiano di Tecnologia e Marco B. Chiarelli del Jet Propulsion Lab della NASA nella propria ricerca che apre la strada ad una nuova frontiera della robotica (ricerca pubblicata su Advanced Science).

Il presupposto, come si legge nella ricerca, è che “dispositivi organici, inorganici o ibridi racchiusi in un volume fissato dalla tensione superficiale o da una membrana superficiale che li protegga da ambienti rigidi, potrebbero essere utilizzati come sistemi robotici autonomi biologicamente ispirati con capacità uniche. Essi potrebbero mutare forma a seconda di uno specifico comando esogeno o per mezzo di un sistema adattativo interamente integrato e fornire una soluzione innovativa per molte future applicazioni, quali l’esplorazione dello spazio in ambienti estremi o comunque in ambienti ostili, nella ricerca post disastro o salvataggio a terra, in dispositivi indossabili e persino in campo medico per applicazioni in vivo” (libera traduzione della ricerca).

Concepito nell’ambito dell’esplorazione spaziale il cuore pulsante della realizzazione di questo progetto saranno materiali utilizzati ovvero materiali colloidali intelligenti, a diversa densità e viscosità. La particolarità di questi super materiali risiede nel fatto che, sebbene a prima vista sembrino liquidi, essi contengano in realtà nanoparticelle solide, le quali verranno destinate allo svolgimento di funzioni specifiche e distinte: batteria, informazioni che consentono al robot di orientarsi nello spazio, banca dati etc.

Se venisse realizzato, questo progetto di matrice italiana rappresenterebbe un punto di svolta per tutto il settore della robotica.

Fonti: http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1002/advs.201700036/full

http://www.focus.it/tecnologia/innovazione/verso-i-robot-liquidi