L’innovazione dà i suoi frutti: Lombardia traino europeo dell’occupazione
Annarita Tronchin
Pubblicato il 25/10/2017
Ultimo aggiornamento: 02/11/2017 alle 22:40
Spesso si ha l’impressione che dedicarsi a temi di frontiera, quali la digitalizzazione, l’innovazione e i nuovi scenari, sia un’attività importante ma scollata dalla congiuntura, dal quotidiano e - più che altro - da risultati concreti, in grado di toccare le esigenze di tutti i cittadini.
I recenti dati Eurostat, invece, segnalano come la Lombardia si attesti tra le prime quattro regioni “motori d’Europa” assieme a Catalogna, Baden-Wurttemberg e Rhone-Alpes. In particolare i dati sull’occupazione mostrano che la Lombardia è al secondo posto per il minor tasso di disoccupazione dei cittadini tra i 15 e i 74 anni, pari al 7,4 per cento, soltanto dopo Baden-Wurttemberg che si ferma al 3,1 per cento, al terzo posto c'è la francese Rhone-Alpes con l'8,1 per cento, mentre la regione spagnola è al 15,7 per cento. I dati Istat confermano la diminuzione del numero di persone che cercano un lavoro: ora siamo al 6,1% con una diminuzione rispetto al primo trimestre dell’anno, dello 0,8 per cento ovvero 42 mila lavoratori. L’occupazione, allo stesso modo, è in aumento, con 14 mila nuovi posti di lavoro. Anche in questo caso i dati posizionano la Lombardia nel top delle regioni europee (in particolare la regione è terza per livello di occupati).
Si tratta di tendenze che tracciano una linea positiva dal 2016 all’inizio di quest’anno; con un vero balzo statistico - di 2 punti percentuali - per quello che riguarda l’occupazione giovanile.
Si deve allora prendere atto che gli investimenti in innovazione, ricerca e sviluppo sono in grado di portare risultati concreti e anche sul breve e medio termine. Ritengo che si possa individuare un effetto diretto e indiretto di queste politiche sull’occupazione, nel primo caso perché gli investimenti in innovazione e ricerca contribuiscono a fare da volano a nuove iniziative (in particolare destinate ai lavoratori più giovani). Dall’altro poiché la proiezione sul futuro di azioni di sviluppo e di crescita concorre a creare e rafforzare un clima positivo e una maggior fiducia imprenditoriale.
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