Gli italiani pronti a dare l’addio all’auto a benzina (e diesel)
Sofia Maggi
Pubblicato il 24/11/2017
Ultimo aggiornamento: 19/05/2018 alle 09:03
Che il mondo dell’auto stia cambiando è evidente a tutti: la mobilità sta evolvendo verso modelli che sono profondamente modificati dalle nuove tecnologie. Uno dei punti nevralgici del tema è la sostenibilità ambientale: le auto inquinano, sia per le tecnologie utilizzate (evoluzione di quanto inventato nel XVIII secolo), sia per l’utilizzo inefficace che se ne fa.
Qualche giorno fa, la stampa ha riportato i risultati di una ricerca di Assolombarda sulla mobilità sostenibile nel nostro Paese. Nel prossimo futuro (nel 2025) in Italia circoleranno 35 milioni di veicoli di cui oltre 9 milioni saranno alimentati da fonti a minimo o nessun impatto ambientale. Di questi, circa 3,5 milioni saranno mezzi ibridi ed elettrici mentre 5,8 milioni si distribuiranno tra Gpl e Gnc (gas naturale compresso).
Quindi oltre un quarto del parco auto sarà “ecologico”, dato positivo che colloca l’Italia tra i primi in questa riconversione; l’Italia lo scorso anno è stata prima in europa per autovetture alternative immatricolate: 185.000 (pari all’8,5% delle auto circolanti), oltre il doppio di quelle francesi e inglesi e quasi il triplo di quelle tedesche.
In termini di impatto ambientale, al momento, le auto rappresentano un quarto delle emissioni nocive; la mobilità, quindi, è uno degli ambiti principali su cui intervenire.
Ancora una volta si tratta di adottare politiche e strategie di sistema: se i carburanti alternativi e meno inquinanti rappresentano la via della transizione, per le auto elettriche si devono sviluppare tecnologie adeguate affinché questi veicoli portino un reale vantaggio nel bilancio energetico ed ambientale nazionale.
Insomma l’auto a impatto zero è ancora un obiettivo di medio/lungo termine per cui dobbiamo concentrarci su un utilizzo intelligente dei mezzi di trasporto, su modelli di mobilità efficienti e su soluzioni intermedie capaci di arginare la produzione di CO2.