Ricerca e Innovazione, la Bocconi guarda al futuro
Sofia Maggi
Pubblicato il 29/11/2017
Ultimo aggiornamento: 31/07/2018 alle 10:11
L’inaugurazione dell’anno accademico di una istituzione così importante per la Ricerca e per Milano, come l’Università Bocconi, rappresenta sempre un momento di grande interesse.
Per il 115esimo anno accademico, la Bocconi ha ovviamente puntato la sua attenzione sull’innovazione; nel suo discorso il rettore, Gianmario Verona, si è soffermato sul ruolo della tecnologia digitale. "L'epoca che stiamo vivendo è foriera di una spinta di innovazione tecnologica che presenta, per la prima volta nella storia dell'umanità, tratti assolutamente straordinari", ha detto. La Bocconi ha tra l'altro recentemente introdotto l'insegnamento del linguaggio di programmazione Python in tutti i programmi triennali, perché "oggi il coding è l'equivalente dell'inglese di trent'anni fa: un fattore imprescindibile di alfabetizzazione non solo per il mondo del lavoro o per la ricerca accademica, ma per vivere il proprio tempo". Sull'innovazione, è stato ricordato, Bocconi ha creato quest'anno il Built (Bocconi university innovations in learning and teaching), centro che sta predisponendo una serie di formati innovativi per insegnare in modo moderno ed efficace.
Per Bocconi innovazione è anche internazionalizzazione: negli ultimi quattro anni il numero degli studenti internazionali iscritti alle selezioni è aumentato del 105% a 4.781 unità. Gli immatricolati stranieri per l'anno accademico che si è aperto oggi sono 1.040, il 19,4% degli immatricolati totali. Gli studenti in scambio da università straniere, nel 2016, sono stati 1.807 (+51,7% sul 2012).
All’evento hanno partecipato il presidente della Bocconi, Mario Monti, e il Commissario europeo per la concorrenza, Margrethe Vestagerkey, note speaker dell’evento.