Luigi Rosati

Luigi Rosati

Pubblicato il 14/12/2017

Pubblicata il 14/12/2017 alle 10:02
Ultimo aggiornamento: 27/12/2017 alle 13:54
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Il crowdfunding è uno strumento importante, rappresenta una delle modalità con cui si sta trasformando la finanza. Ovviamente non sarà il sistema principale di finanziamento del futuro ma ci dice molto di come si svilupperanno le relazioni tra gli Attori del mercato finanziario di domani.

Certamente il crowdfunding ha un ruolo importante nello sviluppo delle start-up e delle iniziative culturali e artistiche; è di fatto la strada principale per promuovere l’innovazione - specie quella disruptive - a fronte di un sistema del credito irrigidito e ancora spesso inadeguato a valutare le nuove opportunità di business.

E in Italia qual è la situazione? Nel rispondere a questa domanda ci viene in aiuto un articolo di Luca Zorloni. Il quadro restituisce una situazione in crescita ma ancora ridotta nelle dimensioni e nell’impatto sul sistema. Gli investimenti mobilitati con questa modalità sono stai 41 milioni, nel 2017; ma si tratta spesso di progetti di piccole dimensioni. Per le iniziative reward (con premio al sostenitore) in media gli 8.515 progetti censiti da Sharitaly hanno raccolto 6.105,21 euro ciascuno. Nel caso dell’equity (progetti per il finanziamento dal basso di start-up) le 78 campagne hanno fruttato 268.049,33 euro alle imprese. Le 7.272 raccolte di lending (iniziative tsu prestiti alle imprese) hanno realizzato una taglia media di 55.547,41 euro.

Da qui il contributo di Zorloni per capire quali possono essere le leve per campagna di crowdfunding di successo. Qui di seguito provo a riportarne una sintesi, in forma di elenco di consigli:

1. rivolgersi a una comunità di riferimento, fare fishing senza una community target rende lo sforzo poco efficace;

2. fare in modo di partire subito con risultati evidenti, al fine di agevolare il funzionamento degli algoritmi; bisogna cercare di rivolgersi subito a contatti diretti in grado di dare subito riscontri positivi;

3. da qui la necessità di pianificare campagne brevi, intorno ai 30/45 giorni; l’acquisto in crowdfunding è principalmente motivato dall’impulso e in tal senso si deve cavalcare questa onda emotiva, del resto investimenti più lunghi sono troppo dispendiosi per questo tipo di progetti;

4. gestire il reward in modo strategico e tattico, non generalista e semplificato; un esempio di tali modalità sono gli early bird;

5. bisogna sviluppare una relazione identitaria tra il prodotto/servizio e i potenziali sostenitori; visto che parliamo di acquisti impulsivi, dobbiamo poter puntare alla pancia delle persone;

6. se vogliamo investire qualcosa di nostro che sia in pubblicità piuttosto che direttamente sul progetto (anche se è opportuno far partire la campagna con un contatore che sia a zero),

7. da ultimo rivolgersi a professionisti che posseggono le competenze per questo tipo di progetti, competenze che oramai si sono sviluppate sul mercato e che devono essere operative a tempo pieno nel periodo della campagna.

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