Non solo Fintech: come cambiano i servizi bancari
Luigi Rosati
Pubblicato il 04/01/2018
Ultimo aggiornamento: 30/04/2019 alle 15:54
Il settore finanziario è uno dei più rivoluzionati dalla digital transformation tanto da portare ad una nuova definizione di servizi e prodotti: “fintech”. Ma la trasformazione riguarda anche il quotidiano dei servizi bancari; in un suo articolo Giulia Cimpanelli delinea come saranno le banche nel 2018.
Il primo tema è quello della sicurezza: il PIN è un dispositivo decisamente fragile e obsoleto, la tendenza è quella di utilizzare elementi fisici del cliente, come l’impronta digitale, il riconoscimento vocale o dell’iride. Si chiama autenticazione biometrica ed è sicuramente più sicura e garantisce l’identificazione univoca del cliente.
In un contesto così veloce è impossibile poter gestire i propri risparmi in modo autonomo, i “robo advisor” sono la soluzione per garantire il presidio delle informazioni e poter rispondere efficacemente alle diverse sollecitazioni.
Il denaro è sempre più immateriale, nemmeno più carte di credito ma direttamente App! Oramai le transazioni economiche si stanno orientando a questo tipo di servizio, non a caso a breve una nuova direttiva europea - Psd2 (Payment service directive 2) - metterà ordine ai nuovi protocolli da applicare nel settore.
Un altro passo verso la digitalizzazione avverrà dalla diffusione della fatturazione elettronica, che la UE intende sostenere in modo deciso già da questo anno, per arrivare ad una piena e totale applicazione nel 2024.
L’ultima innovazione attesa è il nuovo ruolo, nel settore, dei grandi digital player, da Amazon ad Apple, che partendo dai servizi di pagamento imporranno la loro presenza nei servizi di risparmio.