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Pubblicato il 15/02/2018

Pubblicata il 15/02/2018 alle 14:47
Ultimo aggiornamento: 16/04/2019 alle 16:19
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Di per sé la notizia non sembra diverse da altre comunicazioni sulla diffusione delle cosiddette criptovalute. Eppure sapere che anche università e business school in giro per l’Europa possono essere pagate in bitcoin, stimola qualche riflessione in più.

La prima riguarda l’autorevolezza e il riconoscimento di questi nuove monete o, se vogliamo allargare la loro interpretazione, forme di pagamento. Indubbiamente le università rimangono istituzioni di riferimento per il mondo scientifico, culturale e produttivo e se queste prendono atto della validità e efficacia delle criptovalute inevitabilmente concorrono alla loro piena e ufficiale integrazione.

Una seconda considerazione riguarda invece certe strategie di comunicazione e marketing che, nel caso specifico, vanno certamente richiamate per spiegare certe scelte indubbiamente innovative.

Se in modo ingenuo e superficiale, si può motivare l’adozione del bitcoin come mera leva per generare comunicazione (“far parlare di sé” si sarebbe detto tempo fa), bisogna invece far riferimento ad altre strategie.

L’uso dei bitcoin, infatti, assume la forma di una leva di marketing che riguarda sia aspetti comunicativi, sia sostanziali. Gli studenti apprezzano l’apertura verso certe innovazioni perché denotano un approccio culturale innovativo e ready-to-digital e, allo stesso tempo, hanno interesse a poter utilizzare i bitcoin.

In questo senso si evidenzia una caratteristica dei nuovi modelli che si stanno sviluppando con la DX: gli aspetti sociali e relazionali di un prodotto ricoprono una distanza molto breve tra il momento e lo spazio di conoscenza e interesse e quello di acquisizione e utilizzo. Le nuove generazioni di utenti hanno la possibilità e l’abitudine a comprare servizi e prodotti nel momento stesso in cui ne vengono a conoscenza che è sempre più il caso d’uso dello stesso servizio/prodotto. Se passeggio e ho necessità di uno spostamento più veloce e mi capita di vedere una curiosa bici colorata, mi avvicino e con il qrcode scarico l’applicazione per noleggiarla attraverso un servizio di bike sharing che forse nemmeno conoscevo fino a un minuto fa. La pago con Paypal oppure con I-Pay ed il gioco è fatto. Lo stesso vale per i prodotti le cui modalità di acquisto e acquisizione divengono sempre più situazionali e rapide.

Ecco, quindi, che ad un livello più alto, l’uso dei bitcoin consente di agire rapidamente un’innovazione che ci aiuta a essere ancora più efficaci in questo nuovo modello di consumo. E chiunque aderisce a tale modello entra più agevolmente nella nostra sfera di interesse e acquisisce autorevolezza.

Nulla di sorprendente allora se le università utilizzano i bitcoin per ingaggiare gli innovatori di oggi e di domani.

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