La resilienza digitale: sviluppare un’igiene digitale
Luigi Rosati
Pubblicato il 15/04/2018
Ultimo aggiornamento: 16/03/2019 alle 15:46
L’entrata in una nuova era della storia dell’Uomo passa probabilmente per una serie di fasi che stiamo vivendo con grande velocità, come è tipico della dinamica e del processo di digitalizzazione. Così siamo passati (o stiamo passando) da momenti di impatto, di timore e di approccio al cambiamento, alla rivoluzione e alla trasformazione, a nuovi stadi di consapevolezza e di sviluppo di nuove strategie di comportamento (ma anche sociali e culturali).
In questo senso è molto interessante la proposta di Luisa Cozzi, esposta in un suo recente articolo su Repubblica.it che si sostanza nel concetto di “igiene digitale”. L’autrice parte da una metafora: l’Uomo si sta confrontando col digitale come i suoi antenati fecero col Fuoco; stiamo dunque vivendo una nuova età del fuoco, caratterizzata dall’approccio e la conoscenza con un nuovo elemento di grande potenzialità e in grado di trasformare la nostra vita. Da qui l’esigenza di sviluppare un nuovo corpus di stili comportamentali e di abitudini/atteggiamenti come quelli legati alla sicurezza informatica, alla conservazione dei dati, alla condivisione delle informazioni e alla relazione con la connessione. Quest’ultimo punto è particolarmente rilevante perché sancisce il modo con cui l’individuo stabilisce il suo rapporto economico con il digitale, dove “economico” è relativo all scambio di risorse tra sé e la Rete. Si tratta, tra l’altro, di bilanciare il tempo on-line e off-line, una dicotomia ormai non più semplice da risolvere tanto che sono stati introdotti concetti come quello di OnLife. La questione, ad esempio, coinvolge i rapporti di lavoro, perché al momento essere connesso significa essere impegnato, poiché non è ancora stabilito un certo diritto alla connessione, come espressione di sé, da gestire all’interno della propria economia individuale, appunto.
Dunque, diventare “uomini digitali” significa costruire e sviluppare nuovi concetti e comportamenti condivisi a partire da quelli di base, come quelli relativi all’igiene appunto, secondo un approccio che supera ogni pregiudizio e lascia spazio ad una azione resiliente e attiva.