I musei audience-centric: conoscere i visitatori per proporre migliori esperienze di visita
Benedetta Scarpelli
Pubblicato il 18/05/2018
Ultimo aggiornamento: 18/09/2018 alle 13:02
Negli ultimi anni si sta diffondendo sempre più la tendenza a mettere gli utenti e i loro bisogni al centro della progettazione di prodotti e servizi.
Questo implica una rivisitazione dei processi e delle metodologie progettuali che devono ora tener conto delle aspettative e delle esigenze degli utenti finali. In poche parole, diventa necessario pianificare strategie di Audience engagement per sviluppare una relazione con gli utenti, conoscerli, creare e alimentare una comunità di riferimento.
Questa tendenza sembra essere significativa tanto per le imprese commerciali, quanto per quelle culturali: già nei primi anni 2000, infatti, molti musei hanno cominciato a definire prospettive audience-focused.
Ma cos’è esattamente l’Audience engagement?
Si tratta di un dominio interdisciplinare che coniuga museologia ed educazione, sociologia e psicologia, divertimento e conoscenza, attenzione al consumatore e marketing. Nel complesso si può definire come un processo strutturato di ampliamento, diversificazione, intensificazione delle relazioni di un’organizzazione culturale con le persone. Nasce quindi come momento in cui le istituzioni culturali si interrogano su come conoscere i loro visitatori, come progettare strategie di coinvolgimento per includere diversi pubblici, come allargare lo sguardo e valutare meglio il proprio impatto. Tutto ciò è facilitato dagli strumenti messi a disposizione della rivoluzione digitale, del web 2.0 e delle ICT, grazie ai quali i musei possono dialogare con il loro pubblico e creare insieme nuovi contenuti.
Le strategie di Audience engagement, inoltre, posso supportare la social innovation: conoscendo i bisogni di specifici target è possibile creare nuovi percorsi di accessibilità sociale, psicologia e fisica.
Dal punto di vista operativo, adottare una strategia di questo tipo significa scegliere strumenti di ascolto, analisi, monitoraggio e anche di valutazione delle attività proposte, che siano funzionali all’individuazione di strategie che abbiano l’obiettivo di confrontarsi con persone reali e con una società in continua evoluzione.
Questi interventi richiedono una pianificazione ad hoc, perché costituiscono processi lunghi, che coinvolgono diversi attori e incidono su diverse fasi di progettazione e messa in pratica del servizio culturale.
Conoscete musei in Lombardia che stanno sviluppando interessanti strategie di Audience engagement?