Intervista a Luigi Crema, Fondazione Bruno Kessler, vicepresidente H2IT
Redazione Open Innovation
Pubblicato il 17/12/2020
Ultimo aggiornamento: 17/12/2020 alle 16:26
17 dicembre 2020
Gli obiettivi di decarbonizzazione - e quindi di sostenibilità - dell’Europa non possono essere raggiunti senza un crescente ricorso all’idrogeno.
Questo spiega in questa intervista il professor Luigi Crema, fisico della Fondazione Bruno Kessler (dove coordina l’attività sul tema energia ed è responsabile dell’unità di ricerca ARES – Applied Research on Energy Systems) e vicepresidente H2IT - Associazione Italiana Idrogeno e Celle a Combustibile, che riunisce industria e mondo della ricerca attivi sull’idrogeno promuovendo lo studio delle tecnologie e dei sistemi di produzione per questa risorsa.
Crema ci accompagna alla scoperta dell’idrogeno, dei suoi costi di produzione, dei primi settori in cui potrebbe essere utilizzato in modo importante. In un contesto in cui il nodo energia diventa determinante per la ripresa e lo sviluppo dell’economia post pandemia, nonché per la competitività dell’intera Europa.
Dunque Crema ci racconta strategia, obiettivi concreti e interventi necessari sull’idrogeno da parte dell’Europa. Ma anche quali sono le azioni dell’Italia e come si colloca nella corsa alla produzione e all’utilizzo di quella che sarà una risorsa chiave dapprima della transizione energetica prima, e poi di una possibile rivoluzione energetica all’insegna della sostenibilità.
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