Il Partenariato è composto da aziende (Fluid-o-Tech – capofila, MC2, Sidam, PRIMA Lab), insieme all’Università di Pavia, la Fondazione I.R.C.C.S. Policlinico San Matteo. Coinvolge attivamente l’ecosistema sociosanitario e la filiera life science.
Il partenariato è composto da Fluid-o-Tech, azienda leader nella progettazione e produzione di sistemi per dosare e controllare fluidi con grande accuratezza e precisione per molti settori, tra cui il medicale. L’Università di Pavia rappresenta una delle eccellenze italiane in formazione e ricerca, è riconosciuta in campo internazionale per le sue competenze nell’ambito delle simulazioni numeriche a supporto delle applicazioni ingegneristiche, con una lunga esperienza in ambito biomedicale e biomeccanico. Il Policlinico San Matteo si caratterizza per l’offerta di prestazioni di ricovero e cura altamente specializzate e per la forte vocazione all’integrazione di ricerca scientifica, assistenza e didattica. Sidam è leader nel settore biomedicale europeo, viene fondata nel 1991 nel cuore del distretto biomedicale di Mirandola. PrimaLab è un’azienda impegnata nello sviluppo e nella produzione di dispositivi per la diagnostica in vitro mentre MC2 è specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi di monitoraggio da remoto e sistemi IOT innovativi.
Il Partenariato Modello prevede la messa in campo di proficue collaborazioni con il mondo dell’università e della ricerca e instaurato sinergie con Cluster legati al mondo delle Scienze della Vita.
Grazie alla partecipazione di un ente sanitario e alla presenza spazi LAB e spazi DEMO per la disseminazione verso l’utente finale, è stato possibile ricevere preziosi feedback dal personale sanitario in tutte le fasi del Progetto: a partire dall'identificazione dei bisogni clinici, durante lo sviluppo dei dimostratori e nel momento conclusivo di condivisione dei risultati mediante la presentazione del dimostratore. Inoltre, grazie al Cluster Life Science si è aperto un canale di comunicazione con aziende esterne al partenariato, attive nella produzione di dispostivi medici, nella produzione e commercializzazione di farmaci e nella somministrazione di servizi di assistenza e cura.
Il progetto Digital Smart Fluidics ha iniziato il suo percorso in Lombardia ma le prospettive di ricerca e di mercato non hanno confini.
Il Progetto rappresenta un’eccellenza lombarda dell’innovazione biomedicale per portare le aziende del territorio ad essere le prime a sviluppare tecnologia ed ingegneria mirata ed ottimizzata al Life Science con ricadute evidenti ed immediate anche sul sistema sanitario regionale, per altro già all’avanguardia in Italia e nel mondo. L’industria della salute rappresenta un’area di specializzazione di forte rilevanza per Regione Lombardia, in quanto è fortemente orientata ai futuri bisogni della società, diventando un importante driver per creare o riconoscere nuovi mercati emergenti. Le soluzioni sviluppate dal progetto a supporto dell’assistenza sanitaria a distanza, spingono lo sguardo verso quei paesi in cui la telemedicina diventa sempre più una priorità per il sistema nazionale di appartenenza, ad esempio la Franciaanche in Europa.
Il progetto è multidisciplinare e grazie alla creazione di un HUB tecnologico e territoriale, il progetto risponde all’obiettivo strategico di facilitare le relazioni tra Università, imprese, centri di ricerca e cittadini e la messa a sistema delle competenze strategiche e delle eccellenze presenti sul territorio, al fine di favorire il trasferimento tecnologico e l’utilizzo di nuove tecnologie.
Nei LAB presso Università di Pavia e presso Fluid-o-Tech convergono le competenze tecniche e multidisciplinari presenti sul territorio lombardo, mentre il laboratorio DEMO favorisce l’esposizione del progetto verso l’esterno, ovvero studenti, cittadini, pazienti e operatori sanitari che saranno i portatori dell’innovazione con la partecipazione di un ente sanitario lombardo di rilievo come IRCCS San Matteo. Il Progetto prevede anche la realizzazione di reparti pilota presso il Policlinico S.Matteo dove si potranno sperimentare gli effetti di nuovi paradigmi terapeutici e di cura personalizzata. A tal fine determinante è il coinvolgimento di specialisti del settore, medici, tecnologi ed ingegneri, le associazioni dei pazienti e delle famiglie che potranno attraverso le loro esperienze dirette guidare lo sviluppo tecnologico delle interfacce e dei protocolli in ottica aumento del benessere del malato.
DSF si avvale di una struttura di eccellenza con laboratori specifici in grado di sviluppare ingegneria ottimizzata al Life Science, a disposizione delle aziende, degli istituti e degli utilizzatori finali. I dispositivi realizzati migliorano la qualità di vita dei pazienti e l'efficacia delle cure personalizzate con forti impatti terapeutici, sociali ed economici.
Il progetto, con il raggiungimento dei suoi obiettivi, integra l’applicazione delle ultime e più avanzate tecnologie fluidiche, elettroniche e di IoT al mondo del biomedicale. Il progetto sfrutta le nuove tecnologie per l’erogazione di cure domiciliari contribuendo a migliorare i livelli di efficienza dei sistemi sanitari tramite la promozione dell’assistenza domiciliare. L’impatto terapeutico, economico e sociale si traduce in un maggior accesso alle cure, una diminuzione degli attuali divari geografici e dei disagi logistici dovuti agli spostamenti, nonché una migliore usabilità tramite l'utilizzo di interfacce interattive.