Tredici aziende, due istituti universitari, più di dieci anni di ricerca applicata, un investimento di circa 40 milioni di euro e un tessuto territoriale variegato e disponibile al confronto: questi gli ingredienti di Symbiosi4Circular (S4C), un Modello di simbiosi territoriale che intende promuovere una vera e propria rivoluzione culturale e sociale in tema di economia circolare e sostenibilità. La filiera di riferimento del Modello è quella del recupero di scarti organici per la produzione di matrici fertilizzanti per l’agricoltura. Tale filiera collega gli operatori del ciclo di produzione e consumo degli alimenti, di cui recupera gli scarti, a quelli agricoli, che utilizzano le matrici recuperate per sostituire i fertilizzanti chimici.
Il Modello, utilizzando le potenzialità del Centro di recupero degli elementi nutritivi, avviato nel 2016 dalla Capofila, Acqua&Sole Srl, a Vellezzo Bellini (PV), mira a rendere carbon-free il territorio ospitante, costituito dai comuni più prossimi all’impianto tra cui Casarile (MI), Giussago (PV), Rognano (PV) e Vellezzo Bellini (PV) e realizzare un esempio di bio-economia partecipata replicabile in altri contesti territoriali.
Il Centro, con un processo di trattamento biologico molto spinto, ad alte temperature, trasforma i rifiuti del ciclo di produzione e consumo degli alimenti in matrici fertilizzanti e biometano.
L’impianto, unico in Europa, è non solo una Centrale Flessibile che produce energia, combustibili e matrici fertilizzanti 100% rinnovabili, ma anche un polo di aggregazione attorno al quale si coordinano e integrano
le istanze degli attori territoriali (cittadini, aziende agricole, operatori del territorio, amministrazioni pubbliche).
S4C è un esempio unico di condivisione trasversale di esigenze, competenze e attività tra sistema urbano, agricolo e industriale, con un unico obiettivo: costruire una società davvero responsabile, sostenibile e circolare.
Symbiosi4Circular è un modello di collaborazione tra sistema urbano, agricolo e industriale: 2 Università, 7 realtà industriali e 6 operatori agricoli, guidati dalla capofila Acqua&Sole Srl, mettendo a fattore comune idee, conoscenze ed esperienze, hanno reso il Centro di Vellezzo Bellini (PV), cuore del Modello, uno strumento vivo, in continua evoluzione, al servizio del territorio.
La profonda conoscenza del territorio e le grandi potenzialità di Symbiosi4Circular hanno consentito alla capofila Acqua&Sole Srl di creare una fitta rete di collaborazioni e scambi con tutti gli stakeholder della filiera e del territorio che gravitano attorno all’impianto, attivando dinamiche di simbiosi ad alto valore scientifico, tecnologico e ambientale.
Il Centro, per sua natura, è un laboratorio su scala reale e congiunge svariate filiere, settori e operatori territoriali, pubblici e privati, creando le condizioni per far dialogare tante realtà diverse: i produttori dei rifiuti (gestori di impianti di depurazione e industria agroalimentare, Università e organismi di ricerca (ad. es. UniMI, UniGE, UniNA), fornitori specializzati di tecnologia e servizi ambientali (ad es. TMOB, Fortech, Maco Technology, SGAI, Garlaschelli, Malmberg, Tec.Mec, Outokumpu) nonché gli utilizzatori del digestato, ovvero più di 100 aziende agricole (quali Melone, La Manzola, La Risaia etc.).
L’esercizio del Centro ha reso possibili numerose collaborazioni volte a:
1) accrescere la conoscenza dell’attività e delle sue implicazioni tecniche, agronomiche e ambientali
2) migliorare continuamente performance e garanzie fornite
3) dotare la filiera di sistemi di tracciabilità
4) sviluppare nuovi scenari di simbiosi territoriale e un bacino territoriale indipendente dalle fonti fossili di energia e materia nonché primo esempio di emissioni compensate
5) condividere conoscenza e risultati scientifici in maniera trasversale, specie tra mondo industriale e mondo agricolo
6) mettere a punto protocolli di certificazione ad adesione volontaria per promuovere il miglioramento del settore.
Tra le attività congiunte più recenti svolte/in corso si evidenziano:
Il Centro di Vellezzo Bellini (PV) è unico in Europa per dimensioni, processo e tipologia di substrati trattati. Proprio per questo è oggetto di continuo interesse e studio per la comunità scientifica internazionale ed è costantemente inserito in progetti di ricerca co-finanziati dall’Unione Europea, progetti in cui rappresenta l’eccellenza italiana.
Nel 2017 A&S riceve dalla Commissione Europea la menzione d’onore agli EMAS Awards per aver reso l’agricoltura europea più circolare; tra il 2017 e il 2021, invece, partecipa come case study d’eccellenza (unica azienda italiana di cinque europee) al progetto Horizon 2020 Systemic.
Nel progetto Horizon 2020 Nutry2Cycle, inoltre, rappresenta uno dei due sistemi innovativi presentati da UNIMI per l’Italia e dallo scorso anno – fino al 2026 – rientra, quale modello di riferimento per l’intero bacino padano, nel progetto Nutribudget.
Nell’ambito di tali progetti, fondamentali sono state le collaborazioni con enti prestigiosi quali Università di Ghent, Università di Wageningen, RISE (Rural Investment for a Sustainable Europe), European Biogas Association, Arvalis Institut du Vegetal, Fondazione dell’Università di Balmes, Nutriënten Management Instituut, Università di Stoccolma.
Il Modello rappresenta, grazie al coinvolgimento di tutti coloro che vivono il territorio (Amministrazioni locali, cittadini, attività agro alimentari che generano rifiuti, gestori del ciclo idrico integrato, operatori ambientali, aziende agricole, enti di ricerca), un esempio di bio-economia partecipata che alla decarbonizzazione ed autosufficienza energetica affianca l’indipendenza da prodotti non rinnovabili e che, per raggiungere il massimo coinvolgimento dei cittadini, potenzia le ricadute positive da essi direttamente percepite.
S4C è un esempio praticamente unico di collaborazione e condivisione delle conoscenze tra mondo industriale, scientifico, agricolo e tessuto sociale. I diversi soggetti aderenti al partenariato operano sia singolarmente che congiuntamente organizzando convegni e incontri divulgativi. In particolare vengono organizzati:
Inoltre, per fornire il proprio contributo tecnico-scientifico e supporto alle scelte pianificatorie e legislative, attualmente la Capofila aderisce a:
Ciascun partner ha in essere anche collaborazioni singole con soggetti esterni al partenariato e al Modello, in occasione delle quali ha modo di condividere le conoscenze, i risultati conseguiti ed eventualmente individuare ulteriori filoni di attività per l’implementazione del Modello.
S4C è un perfetto esempio di Open Innovation: viene costruito in un micro-ambiente favorevole, il territorio ospitante, con la condivisione di idee ed esperienze tra enti locali, comunità scientifica, aziende agricole, mondo imprenditoriale e cittadini, tutti complementari, che collaborano per indirizzarne la continua innovazione e allineamento a valori, bisogni e aspettative della società.
Il Modello coinvolge i soggetti esterni in virtù: