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Open Scuola - Interviste

23/02/2021

Galli (INDIRE): “Il nostro contributo per innovare il sistema educativo regionale”

Il direttore dell’ente parla dell’intesa con la Lombardia e di come sfruttare la didattica digitale

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Flaminio Galli è Direttore Generale di INDIRE, il più antico ente di ricerca italiano, e Presidente dell’Università Telematica degli Studi IUL. Laureato in sociologia, è autore e curatore di numerose pubblicazioni nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro, della didattica e della gestione manageriale.

Come Direttore di INDIRE all’inizio di febbraio ha sottoscritto un Protocollo di intesa con Regione Lombardia, di durata triennale.

Direttore, INDIRE e Regione Lombardia hanno appena condiviso un Protocollo per l’innovazione del sistema educativo regionale. Cosa vi ha spinto a questa collaborazione e cosa vorreste realizzare?

“L’obiettivo è sperimentare modelli, strategie e ambienti innovativi per la didattica digitale integrata nelle scuole. Su questo fronte INDIRE ha una lunga esperienza di studio, sperimentazione e disseminazione. Si pensi al Movimento delle Avanguardie educative – nato su impulso del nostro Istituto - che dal basso sta portando centinaia di istituti a condividere e a sperimentare l’innovazione. Su questi temi abbiamo riscontrato una grande attenzione e sensibilità da parte della Regione Lombardia. Per questo, ringrazio la Giunta regionale, in particolare l’assessore all’Istruzione, Università, Ricerca, Innovazione e Semplificazione di Regione Lombardia, Fabrizio Sala. L’avvio della collaborazione porterà un sicuro beneficio agli istituti lombardi coinvolti, con docenti e studenti che potranno realizzare processi di innovazione didattica”.

Come si svilupperà la collaborazione?

“L’intesa si svilupperà utilizzando la piattaforma Open Innovation, che nella sezione Open Scuola offrirà a docenti e studenti delle risorse digitali utili per migliorare le attività didattiche: lezioni, webinar, tutorial”. 

INDIRE ha tra le sue mission la formazione del personale scolastico in servizio: quali competenze puntate a implementare, in questo particolare momento?

“Da anni il Ministero dell’Istruzione si avvale del supporto di INDIRE nell'organizzare le attività formative per i docenti neoassunti in servizio. Dal 2014, sono quasi 200 mila i docenti formati. A loro abbiamo fornito quelle competenze utili per sostenere un percorso di formazione continua. Attraverso altre iniziative formative, poi, INDIRE supporta gli insegnanti nell’innovazione metodologica e organizzativa nella didattica, in ambito disciplinare e in tutti gli ordini di studio. Nel portare avanti queste attività, molte soluzioni prevedono un forte uso del digitale, che riteniamo possa costituire uno strumento a integrazione e potenziamento delle attività didattiche proposte dai docenti”.

ll mondo della scuola italiano ha conosciuto un’accelerazione sul fronte e-learning e DAD, dovuta alla pandemia: come trasformare questa esperienza in una nuova attitudine alla didattica digitale integrata?

“La DAD, l’e-learning, l’innovazione didattica in generale rappresentano delle straordinarie opportunità per migliorare la qualità dell’istruzione e per garantire l’accesso allo studio in situazioni marginali, di isolamento o di impedimento. Si pensi alle piccole scuole di montagna e delle isole minori, alle pluriclassi o alle esigenze di studenti che si trovano in ospedale o impossibilitati a recarsi a scuola per i più svariati motivi.

La pandemia ha investito il mondo della scuola in maniera irruenta e improvvisa costringendo ad adottare soluzioni d’emergenza. È innegabile che ci siano stati dei problemi visti i tempi ristrettissimi per introdurre un modello formativo nuovo.

Al termine della pandemia, tutte le istituzioni interessate dovranno collaborare per mettere a sistema in maniera programmata e ordinata le opportunità della didattica digitale, sfruttandone appieno le potenzialità. Non si tratta di sostituire la presenza fisica a scuola ma di integrare le modalità di istruzione. Da questo punto di vista, l’autonomia scolastica dei singoli istituti rappresenta la cornice ideale per procedere caso per caso nel migliore dei modi, senza calare dall’alto soluzioni standardizzate”. 

Per altri dettagli sul Protocollo clicca qui.

 

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