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28/02/2022

Fino al 15/3 la sfida “Waste to Base”, per riciclare i rifiuti nello Spazio

Il bando di economia circolare: ricavare dagli scarti materiali utili per le future missioni

Redazione Open Innovation

Individuare nuove strade volte al recupero dai rifiuti di materiali, ritenuti utili da impiegare nelle future missioni con equipaggio su Marte: questo l’obiettivo di “Waste to Base”, il bando rivolto ai ricercatori di età pari o superiore ai 18 anni promosso dal NASA Tournament Lab, in collaborazione con la piattaforma di crowdsourcing HeroX.

Termine massimo per l’iscrizione al bando Waste to Base è il 15 marzo 2022: tutte le informazioni sul sito www.herox.com/WasteToBase.

La sfida lanciata chiede di trovare nuovi modi per convertire quelli che sono i rifiuti che si creano nell’ambito di una missione spaziale - dalla spazzatura, ai materiali del packaging, all’anidride carbonica prodotta negli spazi condivisi dagli astronauti - in materiali che possano essere utilizzati nello Spazio.

Si pensa ad esempio a combustibili, o materie prime per stampanti 3D.

L’idea vincente in ognuna delle categorie proposte riceverà un premio di mille dollari.

La giuria riconoscerà un ulteriore premio, sempre di mille dollari, alle idee “best in class”.

L’ammontare totale dei premi previsti è di 24 mila dollari.

Un progetto estremamente importante, dunque, che mette al centro di tutti i propri ragionamenti e investimenti tutela dell’ambiente e sostenibilità: tematiche sempre più strettamente connesse al progresso scientifico e tecnologico nel quale si inseriscono perfettamente anche le attività di ricerca in campo spaziale e aerospaziale condotte dai maggiori player, sia pubblici che privati, che possono offrire innovativi sistemi improntanti proprio sulla sostenibilità ambientale.

La NASA prevede di utilizzare i progetti usciti vincitori dal bando per le prime missioni su Marte, previste per gli anni a partire dal 2030, ma che spera di poter aver a disposizione anche prima, specie per quanto riguarda le tecnologie di smaltimento e riciclo dei rifiuti. Ovvero in occasione della prossima missione Artemis, che vuole riportare l’uomo sulla Luna entro il 2025.

Un progetto serio e urgente, che mostra ancora una volta quanto la tutela dell’ambiente, sia terrestre che dello spazio extra-atmosferico, sia da sempre una prerogativa delle politiche spaziali, come conferma il “Moon Agreement” entrato in vigore l’11 luglio del 1984, secondo cui “nell’esplorazione e utilizzazione della Luna, gli Stati prenderanno misure per evitare di turbare l’esistente equilibrio ambientale, sia facendogli subire trasformazioni nocive, sia contaminandolo pericolosamente a causa dell’introduzione di materia estranea o in altro modo. Gli Stati prenderanno anche misure per evitare di degradare l’ambiente terrestre con l’introduzione di materia extra-terrestre o in altro modo”.

 

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