Ultime ore per rispondere alla “Call di raccolta delle candidature per la costituzione del Foro regionale per la ricerca e innovazione”.
Scade infatti il 31 marzo la Call, di evidenza pubblica e di rilievo internazionale, con cui Regione Lombardia andrà a selezionare 10 esperti che la possano supportare nella gestione delle proprie politiche su Ricerca e Innovazione.
Gli esperti avranno funzioni consultive, propositive, informative e un incarico triennale, per cui ciascuno riceverà 30 mila euro lordi l’anno.
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Scopri le competenze e gli ambiti scientifici in cui è richiesta esperienza: consulta l’Avviso.
Si ricorda che per essere accettate le candidature dovranno comprendere - oltre al Curriculum - una lettera di endorsement da parte di istituzioni, ordini e organizzazioni della società civile.
Le attività del Foro
Il Foro è un organismo indipendente previsto dalla legge regionale 29/2016 “Lombardia è Ricerca e Innovazione”.
Si riunisce almeno quattro volte l’anno, anche per via telematica.
La Call precisa quali saranno i compiti degli esperti:
- alimentare il dibattito pubblico sull’impatto sociale degli avanzamenti tecno-scientifici e il confronto tra società civile, comunità scientifica, attori del sistema regionale della ricerca e dell'innovazione compresi i Cluster, i parchi tecnologici e gli IRCCS;
- elaborare pareri e proposte alla Giunta regionale e al Consiglio regionale per la redazione del Programma Strategico Triennale per la Ricerca, l’Innovazione e il Trasferimento tecnologico;
- fornire alla Giunta regionale indicazioni utili per stabilire criteri, priorità e strategie di intervento;
- indicare metodi di partecipazione pubblica, per coinvolgere i cittadini su progressi tecnologici e fenomeni di innovazione che possono avere un impatto rilevante sulla società e sull’economia;
- monitorare i mutamenti di sensibilità e opinione della società rispetto a tematiche tecnico-scientifiche e informa l’istituzione dell’esito di tali valutazioni;
- monitorare la compliance sulla sicurezza delle infrastrutture digitali e critiche, ed elaborare proposte e indirizzi per le politiche di gestione e governance della sicurezza digitale;
- confrontarsi con le Istituzioni per la ricerca e l’innovazione nazionali e internazionali;
- contribuire a diffondere il trasferimento dei risultati della ricerca all’attività economica.