Con “Programma per il futuro” più informatica (e sicurezza) nelle scuole

Dalla sicurezza dei dati ai principi del coding: “Programma il futuro” è il progetto voluto dal Ministero dell’Istruzione e realizzato in collaborazione con il Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI), per fornire alle scuole una serie di strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili in grado di formare gli studenti sui concetti base dell’informatica.

Prendendo ispirazione da un’esperienza avviata negli Stati Uniti nel 2013, che ha coinvolto al momento oltre 70 milioni di insegnanti e studenti in tutto il mondo, l’Italia è stato uno dei primi paesi a decidere di sperimentare l’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informatica attraverso la programmazione, con strumenti e attività che non richiedono obbligatoriamente livelli avanzati di conoscenza della materia o competenze tecniche specifiche.

“Programma il futuro” offre dunque percorsi didattici gratuiti specifici per i diversi livelli di scuole, oltre a corsi on line per gli insegnanti. Tra gli obiettivi, quello di per aiutare i ragazzi nella loro crescita all’interno del mondo digitale, che li mette sempre più al centro di rischi, specialmente per quanto riguarda la sicurezza dei propri dati: per questo è nato nel 2022 il concorso “La Privacy: diritto umano nella società digitale”, che vuole trattare un tema che, oramai, è sempre più una priorità per tutti.

Proteggere i dati in un mondo quasi completamente connesso, significa permettere il buon funzionamento della società, perché più si riduce la privacy, più si facilita una sorveglianza generalizzata che mette a rischio la democrazia, e senza le apposite conoscenze informatiche questo può avvenire con il nostro consenso senza che ce ne accorgiamo.

Un’iniziativa molto sentita e importante, ma che è solo l’ultima messa in piedi da “Programma per il Futuro”, che nell’anno scolastico 2020-21 ha visto la partecipazione di più di 7mila scuole, 40 mila insegnanti e quasi 3 milioni di studenti, collocando il nostro Paese tra quelli maggiormente all’avanguardia in Europa e nel mondo per un totale di oltre 200 milioni di ore di lezione d’informatica in aula.