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30/06/2022

Da una startup lombarda la climatizzazione innovativa per camion e camper

Le proprietà dell’ammoniaca per rinfrescare a motore spento, risparmiando energia e senza inquinare

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

L’aria condizionata del camper o del camion accesa, il motore spento. Per consumare meno energia, senza emissioni nocive all’ambiente. Con notevoli vantaggi, dunque, quando il caldo aumenta e la climatizzazione dei veicoli viene utilizzata per molte ore al giorno.

Questa l’innovazione a cui ha lavorato la startup MT4 Innovation Srl con sede operativa a Bovisio Masciago, in Brianza, con un progetto che vuole cambiare la climatizzazione di camion, camper, veicoli speciali, finanziato dal bando Brevetti+ del MISE- Ministero Italiano dello Sviluppo Economico.

L’obiettivo? Avere veicoli climatizzati anche in parcheggio risolvendo i problemi di autonomia, eliminando la necessità di accendere il motore del mezzo o attivare rumorosi e inquinanti generatori come avviene oggi.

I nuovi prodotti derivanti dal progetto miglioreranno la vita di bordo di camionisti e camperisti, rendendo anche i loro mezzi più efficienti durante la guida. Il progetto verrà sviluppato insieme a partner di elevato spessore, tra i quali il Politecnico di Torino e l’Energy Center di Torino.

MT Innovation, società madre da cui dipende la startup innovativa, da sempre guarda a prodotti s innovazioni per il mercato dei camper e non è nuova a progetti di rilievo: l’ultimo in ordine di tempo promosso dalla Commissione Europea ha portato sul mercato i primi generatori termoelettrici al mondo, quelli della gamma Zeus.

Il nuovo progetto

“Rispetto ai climatizzatori attuali funzionanti elettricamente – spiega Luca Barin, titolare dell’azienda - utilizzeremo una pompa di calore ad assorbimento in NH3 (soluzione binaria di acqua con bassissima percentuale di ammoniaca) dove la componente elettrica viene sostituita da calore, il quale potrà sia essere recuperato sia dal veicolo durante la marcia, sia generato a mezzo fermo utilizzando un piccolo ed efficiente bruciatore alimentato a idrocarburi, bioetanolo o gas (anche idrogeno), spillati dal serbatoio di bordo.

Il primo dispositivo dedicato al settore mobile produrrà circa 6Kw in riscaldamento e 3Kw in raffreddamento. 

La tecnologia ad assorbimento nel settore industriale del grande freddo sta via via sostituendo i tradizionali impianti a compressore in quanto più efficiente e affidabile, data la notevole riduzione di parti meccaniche in movimento. Altro vantaggio del nuovo progetto è di avere un unico dispositivo per produrre caldo/freddo e Acs a favore di peso e costi. Inoltre, si utilizzano circuiti a bassa pressione e si eliminano i gas responsabili del riscaldamento climatico”.

Essendo l’applicazione di una tecnologia e non un unico progetto fine a sé stesso il concetto di quanto sviluppato potrà essere applicato in molti altri settori: dal settore nautico, ai trasporti, a temperature controllate, all’utilizzo di sistemi a cascata arrivando così alla tri-generazione, per cui la stessa fonte energetica venire utilizzata contemporaneamente per produrre energia elettrica (con la tecnologia termoelettrica Seebeck), caldo, freddo.

Gli altri passi avanti nella climatizzazione mobile

Lo studio di efficienti tecnologie per climatizzare i veicoli ha evidenziato anche la bassa efficienza dei sistemi attuali di trasmissione del caldo/freddo nella cellula abitativa. I nuovi studi si concentrano sui sistemi di trasmissione diversi dagli attuali, che utilizzano antiquati sistemi a convezione a favore dei sistemi radianti, oramai utilizzati in tutti gli ambienti dove si richiede la massima efficienza e confort.

Una particolarità dei nuovi progetti è che soffitto/pareti/pavimenti diventeranno diventano parti attive sia per riscaldare che per raffreddare, con un unico sistema come avviene da tempo nel settore civile. L’obiettivo è la compatibilità con i tradizionali sistemi di produzione del sandwich di soffitto/pareti per ottenere una diminuzione del peso dei mezzi, di costi, di ingombri interni oltre che ottenere la massima efficienza energetica.

Le caratteristiche del liquido refrigerante

L’ammoniaca è un composto chimico alcalino, incolore, prodotto sia in modo naturale che come sottoprodotto di numerosi processi reattivi creati dall’uomo. Grandi quantità di gas naturale di ammoniaca provengono dal bestiame, dal suolo e in parte persino dal corpo umano. Tra i processi artificiali che emettono ammoniaca nell’atmosfera vi sono processi di combustione del carburante e trattamento delle acque reflue.

Eccellenti le qualità termodinamiche dell’ammoniaca: è un fluido naturale, è facilmente reperibile e poco costosa, ha una buona efficienza energetica, alto calore latente e quindi minore carica di refrigerante. Inoltre può prelevare energia rinnovabile dall’aria anche a temperature molto basse, evitando così ausili elettrici o backup.

I vantaggi

Come refrigerante, l’ammoniaca offre quattro distinti vantaggi rispetto ad altri refrigeranti industriali comunemente usati. “Innanzitutto – continua Barin – l’ammoniaca ha qualità termodinamiche superiori, pertanto i sistemi di refrigerazione ad ammoniaca consumano meno energia. In secondo luogo, è un refrigerante molto conveniente, è compatibile con l’ambiente, non esaurisce lo strato di ozono e non contribuisce al riscaldamento globale. Inoltre l’odore riconoscibile dell’ammoniaca è il suo più grande vantaggio in termini di sicurezza: a differenza della maggior parte degli altri refrigeranti industriali che sono inodore, le perdite nei sistemi di refrigerazione ad ammoniaca non possono sfuggire al rilevamento.

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