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Premio Lombardia è Ricerca

30/03/2023

Il Premio “Lombardia è Ricerca 2023” per l’innovazione medica

Dalla prevenzione alla terapia: il riconoscimento di Regione Lombardia a nuovi “modelli” di cura

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

I progressi della medicina ci riguardano tutti: mai come in questo campo l’innovazione diventa un tema sensibile, con impatti profondi sulla vita di moltissimi cittadini che via via possono usufruire di soluzioni e terapie messe a punto negli anni dai ricercatori.

Per darle il giusto rilievo, Regione Lombardia dedica l’edizione del Premio internazionale “Lombardia è Ricerca” a “Modelli innovativi di cura, terapia e prevenzione” e dunque alle nuove frontiere della medicina.

La parola ai ricercatori

Per selezionare poi la ricerca più significativa su questo tema, Regione Lombardia sollecita i ricercatori stessi a indicare i colleghi autori della scoperta ritenuta più meritevole (il Premio internazionale non ammette autocandidature).

La ‘sfida’ è aperta: tutti i ricercatori presenti nel database Scopus con H-Index pari almeno a 10 possono esprimere la propria preferenza per la ricerca a cui attribuire il riconoscimento da 1 milione di euro.

I ricercatori in possesso dei requisiti richiesti possono esprimere una candidatura entro il 31 maggio, sulla pagina dell’edizione 2023 del Premio internazionale.

Un contributo alla ricerca sul territorio

Le candidature possono concorrere alla scelta di un vincitore e dei vincitori: ricercatori di elevatissima caratura che da Regolamento del Premio si impegnano a destinare il 70% dell’assegno da 1 milione di euro ad attività da condurre in collaborazione con centri lombardi.

Le nuove frontiere della medicina

Il vincitore (o i vincitori) saranno selezionati - tra le candidature pervenute entro fine maggio - da una giuria internazionale di 15 top scientist.

Gli ambiti di ricerca che possono essere candidati al Premio internazionale spaziano dalle terapie geniche all’individuazione di nuovi marcatori biologici; dalla medicina rigenerativa e dall’ingegneria tissutale alle terapie digital; dall’integrazione delle tecnologie “omiche” con dati clinici a tecnologie per l’accessibilità delle cure.

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