Una centrale elettrica collocata nello Spazio per raccogliere l’energia solare e trasmetterla alla Terra: questo l’obiettivo dello studio che stanno conducendo tre scienziati, tra cui l’italiano Sergio Pellegrino.
A gennaio, infatti, è stato lanciato da Cape Canaveral il satellite prototipo Space Solar Power Demonstrator, che comprende al suo interno tre ulteriori esperimenti: Dolce, Alba e Maple.
(IMMAGINE: ©Caltech/Space Solar Power Project)
I test
Dolce sta per “Deployable on-Orbit ultraLight Composite Experiment”, ed è la struttura ultraleggera pieghevole che sostiene le celle fotovoltaiche e i trasmettitori wireless di energia; il test Alba mette a sua volta alla prova diverse celle fotovoltaiche, per identificare quella più resistente alle difficili condizioni; infine Maple testa i trasmettitori di potenza wireless per dimostrare che si può portare energia a obiettivi specifici sulla Terra sotto forma di microonde.
Se tutti e tre i test funzioneranno, l’unità di base del sistema elettrico spaziale sarà una piastrella da 10 x 10 centimetri, del peso di 3 grammi: un tassello pensato per una composizione di centinaia di migliaia di pezzi, per creare una superficie di raccolta della luce solare “simile a una costellazione” di ben nove chilometri quadrati.
Un esperimento molto complicato ma allo stesso tempo rivoluzionario se avrà esito positivo: il “fotovoltaico da spazio”, rispetto a quello a Terra, è circa nove volte più potente, in quanto non c’è alternanza tra giorno e notte, stagioni e nuvole: si tratta di una produzione di energia continua, che significherebbe poterla rendere onnipresente, indipendentemente da luogo e condizioni.
Il progetto è stato interamente finanziato dal filantropo miliardario Donald Bren, 112° uomo più ricco al mondo, senza alcuna partecipazione federale, attraverso un contributo di 100 milioni di dollari.
Lo studio di questa nuova possibilità è iniziato circa dieci anni fa, e sin dal principio c’è stato Sergio Pellegrino, uno dei massimi esperti di strutture spaziali pieghevoli, ultrasottili e ultraleggere, nonché docente di Ingegneria aerospaziale e civile a Caltech e ricercatore senior presso il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, dopo essere passato per Cambridge, Stanford e Harvard.