Verrà aperta una nuova finestra
Immagine della notizia
Next Generation - M2 - Approfondimenti

24/03/2022

PNRR, la bonifica dei siti orfani strumento di contrasto al consumo di suolo

Le azioni della Missione 2 Componente 4, la Lombardia e l’alto numero di terreni contaminati

Redazione Open Innovation

Redazione Open Innovation

Regione Lombardia

Il suolo garantisce una moltitudine di servizi ambientali o ecosistemici: il controllo della CO2 in atmosfera, la regolazione dei flussi idrici, la loro salvaguardia dall’inquinamento e, infine, la fornitura di numerosi elementi nutrivi.

Tali servizi risultano propedeutici ai differenti usi del suolo a livello antropico e un loro consumo produce conseguenze economiche legate soprattutto ai costi di bonifica sostenuti per il ripristino ambientale, alla perdita di valore delle aree contaminate e alla necessità di interventi su matrici ambientali che risentono in modo indiretto degli impatti della contaminazione sul suolo (in particolare le acque sotterranee).

La Strategia del Suolo per il 2030, parte integrante del New Deal Europeo, è il documento di road map della Commissione Europea il cui obiettivo principale è riassumibile nella clausola “zero net land take”: nessun consumo di nuovo suolo e il ripristino dei terreni degradati.

A livello nazionale, secondo i dati contenuti nel Rapporto “Consumo di suolo in Italia”, il costo annuo rappresentato dalla perdita di servizi ecosistemici causata dal consumo di suolo potrebbe essere compreso in un range di 81 e 99 miliardi di euro (Snpambiente, 2021).

Inoltre, la bonifica dei siti inquinati prevede l’applicazione del principio “Chi inquina, paga”, ma spesso rappresenta un ulteriore elemento di difficoltà nella gestione dei procedimenti in cui gli aspetti tecnico-normativi si intrecciano con quelli economici, ambientali e sociali.

Le bonifiche dei siti inquinati nella Missione 2 (Componente 4) del PNRR

La Missione 2 Componente 4 del PNRR “Tutela del territorio e della risorsa idrica”, prevede azioni mirate a rafforzare la resilienza agli impatti del cambiamento climatico, azioni legate ai fenomeni di dissesto idrogeologico e alla vulnerabilità del territorio. In misura specifica il Ministero della Transizione Ecologica (MiTe) ha recentemente approvato l’elenco dei “siti orfani” da riqualificare al fine dell’attuazione dell’investimento 3.4 (Bonifica dei siti orfani) previsto nell’ambito della Missione 2 Componente 4 del PNRR.

Per “sito orfano” si intende un’area potenzialmente contaminata per la quale il responsabile dell’inquinamento non è individuabile o non provvede a tutti gli adempimenti normativi previsti, per cui l’onere degli interventi viene preso in carico alle Pubbliche Amministrazioni.

Per tali aree è richiesto che almeno il 70% della superficie di suolo interessata dagli interventi sia riqualificata e destinata a un uso differente, oltre al rispetto del principio di non arrecare danno ambientale (DO NO SIGNIFICANT HARM- “DNSH”), favorendo il suo ripristino in termini di fornitura di servizi ecosistemici o il reinserimento nel mercato immobiliare, riducendone l’impatto ambientale e promuovendo in tal modo l’economia circolare.

Le bonifiche dei siti inquinati nella proposta di Regione Lombardia 

La Lombardia si caratterizza per essere la seconda regione in Italia con il numero più elevato di siti orfani: 42 siti pari al 15,5% sul totale italiano, con una distribuzione territoriale localizzata principalmente nella provincia di Bergamo, Milano e Monza-Brianza (OpenPolis, 2021).

Attualmente, sono solo due i siti orfani per i quali sono stati stanziati fondi PNRR secondo l’accordo MiTe e Regione Lombardia.

Il tema delle bonifiche dei siti contaminati e la rigenerazione delle aree dismesse sono al centro dell’Agenda Politica in Regione Lombardia (Piano Regionale di Sviluppo 2018 - 2023, Programma Regionale di Bonifica e Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile).

Se è vero che la bonifica dei siti inquinati prevede procedimenti molto complessi, con una compartimentazione delle informazioni a cui spesso è difficile computare i costi ai responsabili, Regione Lombardia può ricoprire un ruolo strategico nello sviluppo regionale.

Con il nuovo articolo n. 21ter della L.R. 26/2003 (Promozione della riqualificazione di siti potenzialmente contaminati) si intende promuovere ladozione di bandi per il finanziamento, anche a soggetti interessati non colpevoli della contaminazione, della caratterizzazione del sito e dello studio di fattibilità urbanistica, nell’ambito di processi di rigenerazione dei siti oggetto di potenziale contaminazione.​

Nuove tecnologie e Business model per le bonifiche

Un ruolo centrale nello sviluppo del processo di rigenerazione territoriale e della bonifica di siti contaminati è giocato dall’uso strategico di diversi finanziamenti, sia nazionali che regionali, oltre che dalla possibilità per il tessuto imprenditoriale industriale di farsi promotore di numerose iniziative sul territorio Lombardo.

In tale contesto, la promozione della rigenerazione urbana e territoriale di aree, dismesse o sottoutilizzate, deve necessariamente ricoprire un ruolo chiave nel risanamento dei suoli, a seconda delle diverse interpretazioni, favorendo progettualità di:

  • sviluppo energetico come la promozione delle Hydrogen Valleyso la creazione di Parchi Energetici per lo sviluppo della crescente domanda energetica, contribuendo anche allo sviluppo delle Fonti Energetiche Rinnovabili (FER).
  • valorizzazione delle aree dismesse, e quindi ritenute sotto-utilizzate, secondo l’approccio APEA(aree produttive ecologicamente attrezzate). Si prevede lo sviluppo di un modello di ecologia industriale orientata al riuso degli scarti di produzione in output di un azienda e il loro reinserimento come input nel meccanismo di produzione di un’altra impresa, creando in tal modo dei veri e propri micro-distretti produttivi “circolari”.

In altre parole: applicando i principi di ecologia industriale ai distretti si viene a creare un sistema definibile come “chiuso”, che integra filiere di produzione diverse tra loro, sviluppa analisi riguardanti i flussi di energia o materia scambiati, abbatte i costi e le emissioni. Alcuni casi innovativi di studio sono riportati qui di seguito:

- Trezzano sul Naviglio: caso pilota sviluppato nell’ambito della Strategia di Sviluppo Sostenibile di Città Metropolitana di Milano.

- Progetto CLOSED: Sistemi di gestione a ciclo chiuso nei distretti produttivi (Italia)

- Simbiosi industriale di: Kalundborg (Danimarca), nella regione della Stiria (Austria)

- Sinergie eco-industriali nel cantone territoriale di Ginevra (Svizzera)

- Ecosistema industriale nell’industria forestale (Finlandia)

- ValuePark (Germania) o Hartberg Oko Park (Austria)

- Bruce Energy Centre (Canada)

- Area eco-industriale di Kokubo (Giappone) o di Guitang Group (Cina)

  • in campo urbanistico-edilizio mediante l’impiego di Nature-Based Solutions (NBS) per favorire il concetto di “città circolare”,per contrastare il consumo di nuovo suolo, o il miglioramento dei servizi ecosistemici connessi alle matrici ambientali “contaminate” dall’uomo attraverso lo sviluppo di aree verdi o processi di riforestazione urbana. Le attività produttive e l’applicazione di soluzioni naturali si stanno rivelando come valide opzioni per il recupero e la bonifica di queste aree, in quanto sono caratterizzate da bassi costi di realizzazione e gestione e possibilità di rifruire le aree bonificate.
  • Infrastrutture di Comunità o del Terzo Settore atte a favorire l’integrazione sociale.
  • La promozione di nuove tecniche di bonifica definite intelligenticome la fitodepurazione o la phytoremediation. L’analisi dei dati recenti evidenzia come nella selezione delle tecnologie di bonifica sussiste ancora una resistenza all’ampia diffusione di metodologie avanzate, sia in fase sperimentale che di regime, privilegiando l’applicazione di poche tecniche consolidate, presumibilmente più pratiche nel breve termine, ma spesso molto meno sostenibili come reale bilancio.
  • A tal proposito, le principali tecniche di bonifica sono:

- se in situ: trattamento chimico-fisico o termico (Soil Flushing, Soil Vapour Extraction)

- se ex situ: trattamento chimico-fisico o termico (Pirolisi, Incenerimento, Capping ovvero copertura superficiale, Soil Washing o estrazione chimica).

 

Tuttavia, per gli aspetti innovativi legati alla sostenibilità e al contrasto al degrado del suolo, si stanno sviluppando tecniche di bonifica maggiormente green: i trattamenti biologici, come ad esempio la phytoremediation.

Per fito-risanamento si intende una tecnologia di bonifica ambientale basata sul metabolismo microbico di determinati microrganismi in grado di biodegradare o detossificare sostanze inquinanti; è considerata una tecnologia di bonifica efficace sulle più diffuse contaminazioni ambientali e che ha il vantaggio di poter essere applicata in situ (senza rimuovere la matrice ambientale contaminata).

Un esempio innovativo, in tal senso, è il Progetto ECOREMED che si pone come obiettivo la verifica dell’efficacia di tecniche di bonifica eco-compatibili a basso impatto e capaci di preservare e migliorare la naturale fertilità dei suoli trovando, al contempo, una sinergia tra l’esigenza di risanare i terreni contaminati con specie non alimentari e quella di produrre energia o biomateriali rinnovabili, senza entrare in competizione con le tradizionali colture alimentari.

Questo intervento vuole avviare - nella community di Open Next Generation, tra imprese, ricercatori, professionisti – una riflessione condivisa sulle opportunità della Rigenerazione urbana e territoriale e stimolare la conoscenza e messa a fattor comune di progettualità innovative che si vanno realizzando nell’ecosistema imprenditoriale e della ricerca lombardo.

Se - come imprenditore, ricercatore, professionista - stai lavorando a progetti innovativi nell’ambito della Riqualificazione Urbana o della bonifica di aree dismesse e vuoi presentarlo attraverso Open Next Generation iscriviti alla Community: clicca qui.

 

 

 

Nessun allegato selezionato.
Tag di interesse
Non sono presenti aree di interesse associate a questo contenuto