Premessa del progetto è che gli sviluppi scientifici e tecnologici degli ultimi venti anni, molti, se non la maggior parte, dei prodotti dell’industria chimica possono ora essere ottenuti grazie a nuovi processi, con meno o senza produzione di rifiuti, minore generazione di CO2, ridotto consumo di solventi, acqua ed energia, in accordo con i principi codificati per la green chemistry. In questo contesto rientra quindi lo studio e la messa a punto di nuovi processi eco-compatibili.
Il Progetto di ricerca industriale e sviluppo industriale è iniziato il 06/12/2016 e si è concluso il 12/01/2020. Le biotrasformazioni costituiscono una via alternativa, “green” e complementare alla chimica medicinale per la preparazione di nuovi derivati e intermedi sfruttando le capacità enzimatiche presenti negli organismi viventi. L'obiettivo di questo progetto - che ha coinvolto le società ACS Dobfar, CPC Biotech, Naicons e l’Università degli studi dell’Insubria - è stato lo studio e la messa a punto di nuovi processi biocatalizzati per la modifica e la produzione di antibiotici.
Il progetto si è articolato su due linee di ricerca:
INNOVATIVITA’, INTEGRAZIONE, COMPLEMENTARIETA’ - un team di ricerca d’eccezione ha unito le competenze ed energie per riuscire nell’impresa di sviluppare in particolare un nuovo prodotto commerciale, ovvero Macroduster MCD-40 e MCD-200. Questi preparati enzimatici, estremamente stabili nel tempo, servono ad eliminare antibiotici dai reflui. Il progetto è inserito all’interno del Bando Linea R&S per aggregazioni lanciato nel 2016 da Regione Lombardia nell’ambito dell’Asse I del POR FESR 2014-2020, che ha finanziato n. 47 progetti conclusi con contributo complessivamente concesso pari a euro a circa 41 milioni di euro. Il progetto ha ricevuto un contributo (fondo perduto e finanziamento agevolato) di oltre 1,47 milioni di euro su un valore complessivo di investimenti di oltre 2,33 milioni di euro.
L’utilizzo di enzimi come metodo per l’inattivazione degli antibiotici nei reflui di produzione è una alternativa verde rispetto all’inattivazione chimico-fisica che richiede l’uso di energia e/o di sostanze chimiche. Ciò è ora possibile con gli enzimi prodotti nella Linea 2. L’ottimizzazione dei processi di produzione e purificazione degli enzimi ha permesso di ridurre i volumi di produzione e i costi (in termini energetici ed economici).
Il progetto ha sviluppato attività nell’ambito dell’area di specializzazione ECO-INDUSTRIA (CHIMICA VERDE) – Macrotematica Processi catalitici sostenibili per applicazioni industriali e Tema di Sviluppo “Sviluppo e ottimizzazione di (bio)catalizzatori nell’ambito della Chimica Verde”.
non pertinente.
Il progetto contribuisce all’obiettivo 6. “Acqua pulita e servizi igienico sanitari” dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile “6.3 Entro il 2030, migliorare la qualità dell'acqua riducendo l'inquinamento, eliminando le pratiche di scarico non controllato e riducendo al minimo il rilascio di sostanze chimiche e materiali pericolosi, dimezzare la percentuale di acque reflue non trattate e aumentare sostanzialmente il riciclaggio e il riutilizzo sicuro a livello globale”.
CLARISSIMO
Area di specializzazione ECO-INDUSTRIA (CHIMICA VERDE) – Macrotematica Processi catalitici sostenibili per applicazioni industriali.
31 ricercatori complessivi afferenti ai 6 partner di progetto.
BIOCONVERSIONI, ENZIMI PURIFICATI, CHIMICA SOSTENIBILE, BIOCATALIZZATORI, ENZIMI INGENIERIZZATI, PROCESSI BIOCATALIZZATI PRODUZIONE ANTICORPI.
2.339.300,00 €
1.475.420,00 €
CPC BIOTECH Srl
4 (compreso il capofila CPC BIOTECH Srl) di cui rispettivamente 1 PMI capofila, 1 OdR (Università degli Studi dell’Insubria), un’altra PMI (Naicons Srl) e una grande impresa (ACS DOBFAR SpA).