La strada per Marte passa da Milano, al Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Benedetta Scarpelli
Pubblicato il 09/02/2018
Ultimo aggiornamento: 25/05/2019 alle 12:07
Era la fine dell’Ottocento quando l’astronomo Giovanni Virginio Schiapparelli, dall’osservatorio astronomico di Brera, iniziò a studiare Marte con il telescopio più grande d’Italia, il Merz-Repsold, conservato oggi al Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano(www.museoscienza.org/visitare/merz-repsold/).
Proprio qui, a distanza di due secoli, si inaugura oggi una retrospettiva che mette in luce l'importanza del contributo italiano nello studio del Pianeta Rosso e le sue esplorazioni. La mostra, curata da Viviana Panaccia, parte da una citazione della figura mitologica del dio Marte e si snoda tra i quaderni di studio di Schiapparelli e tra le immagini storiche del Pianeta Rosso, fino ad arrivare ai moderni modelli delle sonde ExoMars Tgo e Mars Express e di un rover della Nasa progettato per uno sbarco nel 2020. Il percorso è poi arricchito da volumi e contributi video e audio che strizzano l’occhio alla fantascienza.
In programma due weekend speciali (10 -11 e 17-18 febbraio) in cui i visitatori di tutte le età potranno immergersi nell’atmosfera marziana e, grazie ad un’esperienza di realtà virtuale diPlayStation®VR, vestire i panni di un’astronauta su Marte.
La mostra, che si concluderà il 3 giugno, è promossa da Agenzia spaziale italiana (ASI), Ministero dei beni e delle attività Culturali e del Turismo (MIBACT) e Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci in collaborazione con Agenzia spaziale europea (ESA), Istituto nazionale di astrofisica (INAF), Leonardo, Thales Alenia Space Italia e National Geographic.